La parola slave significa “schiavo”, ed è fra le più utilizzate nel BDSM, la si usa per identificare le persone che sono in condizione di “sottomissione”. In Italia molto spesso si fa uso improprio del termine slave attribuendolo a chiunque sia sottomesso, ignorando altri termini intermedi ad esempio come, “sub e bottom”. Volendo precisare con fedeltà il termine, essere slave corrisponde alla forma estrema di sottomissione e consiste nel donare totalmente se stessi al soggetto Dominante, rinunciando a qualunque forma di parità, in particolare fa parte di un rapporto di sottomissione continuo, spesso (24/7) o comunque prolungato nel tempo e finalizzato allo studio e alla comprensione di molti aspetti. Il soggetto sottomesso è consapevole di appartenere al Dom, a condizione che il tutto avvenga sempre nell'ambito di rapporti impostati su SSC o RACK e che tale "appartenenza", anche alla presenza di un contratto BDSM stipulato tra le parti, non ha nessun valore legale. Nel rapporto continuo, il Padrone/a svolge un vero e proprio percorso di addestramento nei confronti dei propri sottomessi, che devono imparare e comprendere le nozioni imposte, per poi soddisfare al meglio la volontà e le esigenze del Dom. L'addestramento impartito varia di caso in caso, a volte questo può comportare modifiche all'aspetto fisico ed estetico, delle posture, dell'alimentazione o l'abbigliamento, il Dom al bisogno impartirà le punizioni necessarie al fine di raggiungere lo scopo preposto. Ma che cos’è una schiava esattamente? Solo un’etichetta che può essere assegnata a chiunque si proclami tale? O deve essere utilizzata solo ed unicamente quando si verificano dei requisiti ben specifici? A mio parere la / il Sub diventa slave nel momento in cui realizza che desidera donarsi totalmente e incondizionatamente ad un dominante in cui ha riconosciuto una guida, una persona con cui intraprendere un percorso di crescita. Proviamo a fare altre considerazioni: Non si può scegliere di diventare schiava perché è una cosa che nasce da dentro, che si trova nella piega più nascosta dell’anima. Essere schiava non è la scelta di un ruolo, ma è il bisogno di appartenere… appartenere non a una persona qualsiasi ma a una Guida sicura, costante, ad un uomo da chiamare Padrone, del quale fidarsi totalmente, incondizionatamente, ciecamente… la persona alla quale spontaneamente si sceglie di donare anima e corpo nel senso più pieno del termine. una Guida costante, di qualcuno che in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione riesce a fare in modo di infondere la sicurezza di poter superare ogni cosa, fino ad avvertire una forza interiore che non solo fa superare un limite, ma permette di andare ancora oltre….
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